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Articolo pubblicato da "Libero", il 24 luglio 2005

La commemorazione di Re Umberto I

Momento della commemorazione

Sabato 23 luglio si è svolta a Monza, la solenne commemorazione di Re Umberto I organizzata dal Coordinamento Monarchico Italiano alla quale hanno partecipato rappresentanti di varie associazioni ed organizzazioni: Associazione Internazionale Regina Elena, Associazione Tricolore di Bergamo, Movimento Monarchico Italiano, Centro Studi Sociali Alberto Cavalletto di Padova, Associazione Piero Foscari di Venezia, Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Circolo Cavour di Torino, Gruppo Cavour di Milano e la Reale Commissione di Monza La manifestazione è iniziata alla Cappella Espiatoria con la deposizione delle corone di alloro, seguita dalla Messa e successivamente, per le allocuzioni di rito, al Teatro della Villa Reale.

E' stata l'occasione per ripensare al ruolo della monarchia, nell'ambito dello sviluppo politico e sociale della neonata Italia, ma anche il luogo e il momento per condannare tutte le forme di terrorismo.

Il convegno nel Teatro della Villa Reale è iniziato con l'ascolto della Marcia Reale, dell'Inno di Mameli e dell'Inno Europeo; dopo il saluto ai presenti da parte del Portavoce del Coordinamento Monarchico Italiano, Cav. Alberto Claut, che ha illustrato le finalità del Coordinamento monarchico, Umberto I "il Re Buono" è stato commemorato dal Cav. Gr. Cr. Nob. Dr Francesco Griccioli, delegato per la Toscana e per le Marche degli Ordini Dinastici Sabaudi e successivamente dal Dott. Giulio de Renoche, responsabile del Dipartimento storia e cultura del Movimento Monarchico Italiano. I relatori hanno ricordato la figura poco conosciuta del secondo Re d'Italia, il padre di Vittorio Emanuele III.

Umberto I tolse l'Italia dall'isolamento politico internazionale, aprendo una fase di interazione economica europea a tutto campo, che fu proficua per il progresso scientifico e per la pace. Era l'uomo di Villafranca, del quadrato, legato al "suo" esercito, che doveva essere protetto contro ogni errore di cui fosse divenuto, per obbedienza di Stato, colpevole: a pagare doveva essere chi aveva la responsabilità politica, non i servitori dello Stato posti ad eseguire ordini difficili e in condizioni di scarsa chiarezza di compiti e obiettivi. Era l'uomo che incoraggiava ogni iniziativa di progresso, le cooperative operaie e le associazioni di mutuo soccorso, con esborsi personali rilevanti. E fu l'uomo che fece abolire in Italia la pena di morte, anticipando che avrebbe dato la grazia ad uno dei suoi attentatori, "non volendo che mai, durante il suo regno, si alzasse il patibolo", precorrendo dunque il nuovo codice. E non impedì mai alla consorte Margherita una marcia di riconciliazione con la Chiesa, di cui si è sempre dichiarato devoto figlio.

Griccioli si è intrattenuto anche sul tema "emigrazione e immigrazione da e per l'Italia" mentre De Renoche ha inquadrato la figura del Re nel profilo culturale espresso dagli scritti di Pascoli e Fogazzaro.

Ai lunghi applausi è seguito l'intervento del Presidente della "Pakistan Overseas Foundation Europe" che riunisce i 500mila pakistani residenti regolarmente in Europa. Raja Aftab ha spiegato il perché della loro presenza alla cerimonia di Monza: "L'Associazione delle Comunità Pakistane in Europa ha accettato volentieri l'invito, a partecipare a questa giornata; ringraziamo gli organizzatori che in questa occasione hanno focalizzato l'attenzione sulle problematiche legate all'emigrazione nel ricordo di Re Umberto I, in memoria del ruolo degli Italiani all'estero e degli emigrati in Italia. Un tema sempre più attuale e, a nome dei miei compatrioti tutti, condanno solennemente tutti gli atti di terrorismo: dall'assassinio del re buono Umberto I agli attentati di queste ultime settimane che coinvolgono anche persone originarie del Pakistan. Il terrorismo è inaccettabile, intollerabile e ingiustificabile e deve essere denunciato. Condanniamo in particolare gli odiosi attentati a Londra.

Abbiamo apprezzato la posizione dell'Associazione Internazionale Regina Elena che da anni, nel nome del mondo monarchico italiano, contribuisce concretamente agli aiuti umanitari verso i popoli più bisognosi senza censure di ordine ideologico e religioso !

Il terrorismo non è una lotta dell'oriente contro l'occidente o dell'islam contro il cristianesimo, come giustamente ha detto il 14 dicembre 2004 l'ospite d'onore alla nostra serata di beneficenza ad Ostia, S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia.

La presenza del Principe di Piemonte e di Venezia non era un caso.

Voglio ricordare infatti che 35 anni fa, il 24 novembre 1970, S.M. il Re Umberto II inviò il Ministro della Real Casa a fare visita in Roma a S.E. Hamid Nawaz Khan, Ambasciatore del Pakistan, per esprimere a Suo nome "sentimenti di rammarico e di solidarietà per lo sconvolgimento atmosferico del 12 novembre che aveva colpito una parte del Pakistan, recando grave sciagura e provocando centinaia di migliaia di vittime". L'Ambasciatore ricevette il Ministro con grande gentilezza, apprezzando molto l'interessamento e il pensiero di Re Umberto II, e pregò di farGli pervenire vivi ringraziamenti e deferenti saluti.

I Savoia sono sempre stati vicini al popolo pakistano.

Oggi sono 500.000 i Pakistani che risiedono in Europa e tutti condannano senza riserva ogni forma di terrorismo.

Come 105 anni fa l'assassinio del Capo dello Stato Italiano, il Re Umberto I, ha indignato il mondo intero, oggi ci indignano le stragi che subiamo da anni in ogni parte del mondo.

Tutti assieme dobbiamo creare una nuova solidarietà che porti ad una vera pace tra i popoli, tra le nazioni e tra le religioni. I figli d'Abraham debbono essere uniti per la pace e contribuire a proteggere la vita di chiunque".

L'assemblea ha riservato un lungo applauso a questo intervento inaspettato e, nella sua conclusione, il Portavoce del CMI Alberto Claut, associandosi alla condanna verso qualsiasi forma di terrorismo, ha richiamato l'attenzione sulla convinzione che "prima siamo italiani e poi monarchici" e in tale contesto sosteniamo tutte le iniziative poste in atto per tutelare la convivenza civile e democratica nel nostro Paese nel rispetto delle nostre tradizioni.

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