T R I C O L O R E
Tricolore Italiano
"Il passato e il futuro ci uniscono"
Scudo Tricolore
 
 

Lettera pubblicata il 14 aprile 2005 da "L'Eco di Bergamo" e da "Il Gazzettino"

 

Soldati Acqui

Egregio Direttore,

ho seguito con interesse la prima puntata del film "Cefalonia - l'onore e la gloria", andato in onda ieri sera su RAI1. Un ottimo film, che presenta bene la realtà dei fatti e che contribuirà certamente a formare quel patrimonio storico comune così fortemente auspicato dal Capo dello Stato.

Per completezza d'informazione storica, credo sia bene ricordare che il Comando Supremo italiano emanò, prima dell'armistizio dell'8 settembre 1943, i seguenti ordini: il Foglio 111 CT di metà agosto, la memoria OP 44 (e relativo ordine applicativo), la memoria OP 45 e i promemoria n. 1 e 2. Tutti avevano due elementi in comune: l'avvertimento di un probabile attacco tedesco senza dichiarazione di guerra e l'ordine di difendersi con le armi. Disposizioni confermate sia nel messaggio radiofonico letto dal Maresciallo Badoglio la sera dell'8 settembre, sia dal telegramma 24202, indirizzato a tutti i comandi periferici alle ore 02 del 9 settembre, sia dall'ordine impartito dal Comando generale di Brindisi l'11 settembre. Lo stesso diario di guerra ufficiale tedesco dimostra che questi ordini furono eseguiti da tante divisioni italiane, come la “Venezia”, la “Taurinense”, l'“Ariete”, la “Bergamo”, la “Acqui”, la “Piave”, la “Pinerolo”, la “Perugia” e la “Firenze”.

Quando la difesa in campo aperto non fu più possibile, molti comandanti trasformarono i loro reparti in unità di guerriglia, le quali, insieme alle formazioni regolari del Regio Esercito che combattevano al sud e con i militari internati nei campi di concentramento nazisti che rifiutarono di aderire alla RSI, costituirono di gran lunga il maggiore e più incisivo fattore italiano di resistenza al nazismo.

Dr. Alberto Casirati

Presidente - Tricolore, associazione culturale

 
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